Novità normative e fiscali sulle successioni e i passaggi generazionali

La pianificazione della successione aziendale richiede un approccio personalizzato che consideri sia le dinamiche familiari che le esigenze operative dell’azienda, la quale va guidata correttamente verso il futuro. Di seguito analizziamo i punti chiave di questo delicato processo.

1. PIANIFICAZIONE DELLA SUCCESSIONE AZIENDALE. IL MOMENTO IDEALE E LE STRATEGIE EFFICACI

Quando pianificare la successione aziendale? Tale processo è spesso percepito come un argomento delicato all’interno delle famiglie imprenditoriali. Tuttavia, affrontare la tematica con anticipo può prevenire conflitti e confusione tra la proprietà e la governance aziendale. Il momento ideale per iniziare a pianificare il subentro delle nuove generazioni, comunemente chiamate Next Gen, è quando il passaggio sembra ancora lontano. Questo approccio proattivo consente di gestire la transizione in modo più fluido e strategico.

2. EVITARE CONFLITTI: SEPARAZIONE TRA PROPRIETÀ E GOVERNANCE

Le dinamiche familiari possono complicare il passaggio generazionale delle responsabilità aziendali. Per questo motivo, il diritto societario moderno offre soluzioni innovative per distinguere chiaramente tra la proprietà delle quote e la gestione aziendale. Grazie ad esse è possibile garantire diritti patrimoniali equi agli eredi, mentre la leadership operativa si può affidare a coloro che dimostrano maggiori capacità e inclinazioni gestionali. Un dialogo aperto e trasparente tra i membri della famiglia è fondamentale per identificare le figure più adatte a ricoprire ruoli di comando, evitando così malintesi futuri.

3. STRUMENTI E STRATEGIE PER UNA SUCCESSIONE EFFICACE

Una successione ben pianificata si articola attraverso vari step tecnici:

  • passaggio di proprietà, consistente nella programmazione del trasferimento delle partecipazioni aziendali ai successori;
  • governance, che prevede che la transizione possa avvenire in tempi diversi rispetto al passaggio di proprietà, inserendo gradualmente i membri della famiglia in ruoli gestionali;
  • riorganizzazione societaria, ovvero creare una holding al vertice delle strutture aziendali al fine di aiutare a concentrare gli assets e tenere eventuali conflitti familiari lontano dall’operatività quotidiana delle aziende. Utilizzare un trust può anche essere strategico, soprattutto per la gestione di beni immobiliari, beni non core, o della holding stessa.

Strumenti legali per il passaggio generazionale

Esistono diversi strumenti legali utili a facilitare una transizione generazionale ordinata.

Il primo è il patto di famiglia che consente all’imprenditore di designare anticipatamente il proprio successore alla guida dell’azienda, derogando al divieto dei patti successori.

Il secondo è la donazione di partecipazioni, ovvero della sola nuda proprietà agli eredi, mantenendo l’imprenditore il controllo mediante l’esercizio dei diritti di voto in assemblea in qualità di usufruttuario.

Il terzo è l’utilizzo di Trust, strumento poliedrico, che consente di configurare soluzioni molto “su misura” e che spesso, secondo la normativa civilistica italiana, non sono possibili.

4. NOVITÀ DELLA RIFORMA FISCALE 2025: IMPLICAZIONI PER LA PIANIFICAZIONE SUCCESSORIA

A partire dal 1° gennaio 2025, la Riforma Fiscale introduce significative modifiche alla disciplina vigente in materia di imposta sulle successioni e donazioni, tra cui spiccano:

  1. introduzione dell’auto-liquidazione dell’imposta di successione. Questa novità impone ai contribuenti la necessità di liquidare in autonomia l’imposta di successione dovuta analogamente a quanto avviene per le imposte dirette. Con il nuovo sistema, la dichiarazione inviata telematicamente entro 12 mesi dall’apertura della successione e firmata da un solo erede, conterrà anche la liquidazione delle imposte, mentre in passato era l’agenzia che inviava il conteggio di quanto dovuto sulla base della dichiarazione presentata. Questo cambiamento rende evidente l’importanza di essere supportati da professionisti del settore per affrontare le nuove procedure;
  2. flessibilità nel pagamento delle imposte. La riforma rende più flessibili le modalità di pagamento delle imposte di successione, permettendo la rateizzazione in caso di importi superiori a 1.000 euro. Le imposte ipotecarie e catastali dovute per i trasferimenti immobiliari invece restano da saldare immediatamente. Inoltre, gli eredi under 26, se unici beneficiari, possono richiedere lo svincolo delle somme sui conti correnti del defunto anche prima della presentazione della dichiarazione di successione;
  3. modifiche alle regole su donazioni e coacervo successorio. La riforma ribadisce che le autorità fiscali possono contestare la presenza di donazioni indirette solo se emergono chiaramente dai procedimenti fiscali. Le novità includono anche l’eliminazione del coacervo successorio per le donazioni effettuate in vita. Ciò implica il calcolo di due franchigie distinte per le donazioni e per le successioni, permettendo agli eredi di godere doppiamente delle franchigie e dei benefici fiscali previsti;
  4. nuova disciplina sui trust. Un altro aspetto rilevante della riforma è la nuova disciplina sull’imposizione indiretta dei trust. Il disponente può decidere all’atto di disposizione in trust se assoggettare a imposizione in quel momento la dotazione, ovvero se applicare l’imposta al momento successivo del trasferimento dei beni ai beneficiari, basandosi sul loro arricchimento effettivo. Questa opzione offre una maggiore elasticità nella pianificazione patrimoniale.

Tassazione in uscita o in entrata

Il decreto legislativo 139/2024 ha introdotto miglioramenti importanti riguardo l’uso del trust nella pianificazione patrimoniale, consolidando il principio della “tassazione in uscita” per i trust, ma permettendo agli interessati di optare per la “tassazione in entrata”. La gestione fiscale dei beni immessi in trust risulta più agile e i disponenti possono scegliere il momento fiscale più opportuno a seconda delle loro circostanze personali e delle proiezioni sulle aliquote future.

La residenza del disponente al momento dell’apporto nel trust è determinante per la tassazione applicabile. Se il disponente è residente in Italia, i beni apportati nel trust sono soggetti a tassazione indipendentemente da un loro trasferimento successivo all’estero. Per i non residenti, invece, la tassazione è limitata ai beni situati in Italia, la quale può variare a seconda che si consideri il momento dell’apporto o quello della distribuzione dei beni ai beneficiari. Questa dualità di applicazione dell’imposta necessita di un’analisi accurata per determinare il momento e l’estensione dell’imposizione fiscale.

Optare per la tassazione in entrata può essere vantaggioso se si scommette su un aumento delle aliquote o una diminuzione delle franchigie nel futuro. Cristallizzare le condizioni fiscali al momento dell’apporto nel trust può salvaguardare il disponente da oneri fiscali maggiori in futuro. Tuttavia, questa opzione richiede disponibilità di liquidità immediata per coprire le imposte dovute, e potrebbe non essere conveniente se le proiezioni indicano una possibile stabilità o riduzione delle aliquote di successione ovvero del patrimonio.

Agevolazioni per il trasferimento generazionale di aziende e partecipazioni societarie

La riforma conferma e amplia le agevolazioni fiscali per il trasferimento generazionale di aziende e quote societarie. Le agevolazioni sono applicabili al trasferimento di quote di società di capitali e di persone e al trasferimento di aziende o rami di azienda, a condizione che i beneficiari si impegnino a continuare l’attività e a mantenere il controllo o la titolarità per almeno 5 anni. Le suddette disposizioni estendono il regime agevolativo anche ai trasferimenti di quote o azioni di società holding, oltre alle società situate nell’UE, nello Spazio Economico Europeo o in Paesi con accordi per lo scambio di informazioni, ottimizzando ulteriormente i benefici fiscali e di governance.

5. PERSONALIZZAZIONE DELLE SOLUZIONI BASATE SULLA NATURA DEI BENI E GLI OBIETTIVI FAMILIARI

Ciascuna famiglia ha esigenze peculiari che richiedono soluzioni personalizzate. L’utilizzo combinato di trust per la gestione degli asset immobiliari e di holding per le partecipazioni nelle società operative offre flessibilità e mantiene l’unità patrimoniale. Questi strumenti sono essenziali per bilanciare efficacemente i diritti patrimoniali con quelli amministrativi, rispettando le competenze e le inclinazioni dei diversi eredi.

6. GARANTIRE LA CONTINUITÀ AZIENDALE CON UNA TRANSIZIONE GRADUALE

Per assicurare che il passaggio generazionale non comprometta la continuità aziendale, è determinante impostare una transizione graduale. I futuri eredi possono iniziare partecipando come osservatori nei consigli di amministrazione, progredendo verso ruoli con deleghe specifiche. In alternativa può essere vantaggioso affidare (per tempi brevi-medi) la gestione a manager esterni incaricati di fungere da mentore per i futuri leader aziendali.