Il 25 settembre 2024 è entrato in vigore il Decreto Legislativo 6 settembre 2024, n. 125, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 212 del 10 settembre 2024, che attua la Direttiva 2022/2464/UE sulla Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD).
Questo decreto rappresenta un significativo passo avanti verso l’incremento degli obblighi di trasparenza per le imprese, estendendo l’obbligo di rendicontazione di sostenibilità a nuove categorie di aziende, oltre alle grandi imprese già soggette a tali requisiti.
1. OBIETTIVI DELLA DIRETTIVA CSRD ↑
L’obiettivo principale del decreto è migliorare la qualità delle informazioni legate alla sostenibilità, mettendo l’accento sull’impatto ambientale, sociale e di governance (ESG). Si punta a rendere queste informazioni accessibili e comparabili a livello europeo, garantendo maggiore trasparenza per investitori e stakeholder. Il nuovo sistema di reporting sostituirà la precedente rendicontazione non finanziaria, allineando le imprese agli standard europei di sostenibilità, i cosiddetti ESRS (European Sustainability Reporting Standards), elaborati dall’EFRAG.
2. AMPLIAMENTO DEGLI OBBLIGHI DI RENDICONTAZIONE ↑
Uno degli aspetti più innovativi del Decreto Legislativo n. 125/2024 è l’ampliamento della platea di imprese obbligate alla rendicontazione.
Oltre alle grandi imprese e ai gruppi di grandi dimensioni, anche le PMI quotate sui mercati regolamentati saranno soggette a questi obblighi, con l’esclusione delle microimprese. Inoltre, le filiali di imprese extraeuropee con rilevanti attività commerciali nell’UE e le aziende che superano determinate soglie di fatturato e dipendenti, dovranno conformarsi a queste nuove disposizioni.
Contenuti richiesti dalla rendicontazione di sostenibilità
La rendicontazione di sostenibilità richiede alle imprese di fornire una vasta gamma di informazioni. Tra queste, vi sono:
- le strategie aziendali legate alla transizione ecologica,
- l’impatto delle operazioni aziendali sull’ambiente,
- il ruolo degli organi direttivi nelle questioni di sostenibilità,
- la descrizione dei rischi e delle opportunità connessi ai fattori ESG.
Particolare attenzione è posta alla catena del valore dell’azienda che include fornitori e rapporti commerciali.
Tempistiche di attuazione graduale
Il decreto prevede una roadmap per l’adozione graduale degli obblighi di rendicontazione.
A partire dal 2025, saranno interessate le grandi imprese con più di 500 dipendenti, mentre dal 2026, l’obbligo si estenderà anche alle imprese di grandi dimensioni e ai gruppi che soddisfano specifici criteri.
Dal 2027, saranno coinvolte anche le PMI quotate e dal 2029, le filiali di imprese internazionali con sede in Paesi terzi.
3. ASSURANCE E VIGILANZA SULLA RENDICONTAZIONE ↑
Un altro aspetto cruciale introdotto dal decreto riguarda l’obbligo di sottoporre la rendicontazione di sostenibilità a verifica esterna da parte di un revisore legale.
Questa garantirà che le imprese rispettino gli standard ESRS e forniscano informazioni accurate e verificabili e dovrà essere svolta da Revisori abilitati al rilascio di tale nuova certificazione.
4. COMMERCIALISTI AL FIANCO DELLE IMPRESE ↑
Caravati Pagani ha creato un nuovo team specializzato con competenze multidisciplinari ed è al fianco delle aziende per supportarle in questo nuovo sfidante adempimento.
Inoltre, i professionisti dello Studio, già abilitati alla revisione legale dei bilanci di esercizio, potranno certificare anche tali rendicontazioni.