Venture capital e venture capitalist in Italia: riflessioni del commercialista

Con l’espressione venture capital ci si riferisce a un’operazione di apporto di capitale di rischio effettuata da un fondo di investimento. L’apporto viene erogato per sostenere l’avvio o lo sviluppo di un’attività imprenditoriale in settori innovativi, caratterizzati dall’alto potenziale di sviluppo, molto spesso start-up. L’investimento capitale di rischio avviene in cambio di quote di partecipazione nell’impresa. A effettuare tale tipologia di finanziamento solitamente non sono le banche o i mercati dei capitali standard. Nella maggior parte dei casi gli investitori sono limited partnership o holding. Può essere lo stesso investitore, detto venture capitalist, a fondare il fondo di venture capital, sebbene non lo gestisca.


INDICE

  1. La storia del venture capital
  2. Venture capital financing o funding
  3. Il finanziamento collettivo e le società di venture capital
  4. Tipologie di fondo di venture capital
  5. Venture capital: minimizzare i rischi e massimizzare i guadagni

LA STORIA DEL VENTURE CAPITAL

Georges Doriot è ritenuto il fondatore della prima compagnia di VC. Emigrato all’inizio del Novecento dalla Francia negli Stati Uniti, ha insegnato alla Harvard Business School ed ha fondato, nel 1946, l’American Research and Development Corporation.

Un atto storico legato allo sviluppo di questa tipologia di fondi negli USA è l’approvazione dell’Investment Act del 1958, che ha dato il via a un considerevole aumento di tali investimenti.

L’Associazione italiana venture capital e private equity afferma che negli ultimi decenni c’è stata la tendenza del VC in Europa a differenziarsi dagli USA. Gli Stati Uniti associano il VC al private equity, dal quale si distingue per la sua specializzazione nell’early stage investment. In Europa e in Italia il VC è complementare al private equity.

Il VC in Italia

Da un rapporto del Venture Capital Monitor (VeM) è emerso che lo scorso anno sono saliti del 58% i deal di VC in Italia, raccogliendo 595 milioni di euro attraverso 234 operazioni. Le start-up e le scale-up italiane hanno raccolto dai venture capitalist 780,5 milioni di euro. Anche le operazioni follow-on sono aumentate e la Lombardia è la regione in cui si è registrato il maggior numero di finanziamenti. In Italia il fondo di VC deve avere la forma giuridica della SGR (Società di Gestione del Risparmio) per ottenere l’autorizzazione. La maggior parte degli operatori venture in Italia, dopo l’impulso di fine millennio, si sono riqualificati come fondi d’investimento, solitamente speculativi.

VENTURE CAPITAL FINANCING O FUNDING

L’attività di finanziamento per mezzo di un fondo di questo tipo viene detta venture capital financing o funding. È una categoria di investimenti che fa parte del settore del private equity e solitamente prevede due principali ambiti:

  • lo sviluppo. L’investimento in genere riguarda start-up da poco avviate – e si parla di venture financing – oppure idee imprenditoriali molto promettenti – allora si parla di seed financing;
  • l’ambito tecnologico. Il finanziamento interessa aree ad alto contenuto di innovazione caratterizzate dal rischio dovuto all’imprevedibilità del mercato che avranno i nuovi prodotti. Molte grandi aziende del settore tecnologico e dell’informazione come Google e Facebook sono nate grazie ad operazioni di VC.

IL FINANZIAMENTO COLLETTIVO E LE SOCIETÀ DI VENTURE CAPITAL

Nell’ambito di questi investimenti, si distingue in particolare il finanziamento collettivo. In questo caso un numero di persone ampio raccoglie il capitale necessario.

Le società di VC in genere sono organizzate come società di persone nelle quali i soci equivalgono ai responsabili di un’azienda. Questi hanno la facoltà di gestire un fondo di VC e si riuniscono in un comitato per scegliere la società target e acquistarne azioni e obbligazioni. Nella società VC i soci investitori cedono il compito di gestire i fondi ai soci accomandatari e a tale scopo versano loro del capitale. Se il fondo accumula debiti, i soci investitori hanno responsabilità limitata al contrario degli altri.

TIPOLOGIE DI FONDO DI VENTURE CAPITAL

Un fondo VC può essere pubblico, privato o misto. Il venture capitalist può optare per due tipologie di finanziamenti:

  • tradizionali, che prevedono che gli investitori investano tutti alla pari;
  • asimmetrici, dove più investitori hanno termini differenti.

Nella maggior parte dei casi i fondi durano 10 anni e si possono prorogare per pochi anni. Alcuni fondi vengono parzialmente chiusi quando una metà viene sollevata.

Il ritorno economico per il venture capitalist

Il venture capitalist in genere ha il suo ritorno economico quando rivende le sue partecipazioni, sulla base della redditività e della crescita del business. Per questa ragione è molto selettivo nella scelta delle società che dovrà essere pronto a nutrire, per accrescere la possibilità di raggiungere una fase di IPO. Con questa sigla si intende un’Offerta Pubblica Iniziale di titoli azionari su un mercato regolamentato. I tre elementi sui quali si basa l’investitore per scegliere sono:

  • la solidità e la competenza del team dell’impresa;
  • la vastità del mercato di riferimento;
  • la competitività del prodotto o del servizio.

Il disinvestimento può avvenire tramite la vendita dei titoli a un altro investitore istituzionale oppure a un’altra società o con la quotazione in Borsa. Un’altra possibilità è che il gruppo imprenditoriale originario riacquisti la partecipazione.

VENTURE CAPITAL – MINIMIZZARE I RISCHI E MASSIMIZZARE I GUADAGNI

Come abbiamo già visto, al fine di ottenere un alto ritorno economico, è indispensabile scegliere con accuratezza le società target e gestirle al meglio per aumentarne la redditività e poi rivenderle. Le decisioni circa le acquisizioni devono, perciò, valutare sotto diversi punti di vista tali società. Oltre ad un’analisi del business sarà necessaria un’attenta valutazione, prettamente contabile e fiscale, al fine di minimizzare il rischio di brutte sorprese post acquisizione.

Dopo l’acquisizione la gestione dovrà passare attraverso un miglioramento dell’efficienza aziendale che poggerà le basi su un’analisi dello stato dell’arte, e.g. analisi per CGU, analisi dei costi, analisi costi/benefici di nuovi investimenti ecc, che traccerà il percorso della massimizzazione dei guadagni.

I consulenti di CARAVATI PAGANI hanno le competenze per accompagnare i fondi di investimento in qualsiasi operazione di acquisizione, sia in termini di adempimenti normativi, sia in termini di consulenza contabile e fiscale prima e dopo l’acquisizione.