BEST PRACTICE COVID-2019: COSA DOVREBBERO FARE LE AZIENDE

La situazione che sta interessando il nostro Paese non ha paragoni nella storia recente e siamo quindi chiamati a gestire misure emergenziali straordinarie. Queste inevitabilmente impattano in maniera importante sull’operatività delle aziende e sottopongono le organizzazioni ad uno stress certamente non vissuto in altre occasioni. Nelle recenti settimane stiamo, quindi, assistendo gli imprenditori nell’interpretazione delle norme emanate sia a livello centrale che regionale, nelle conseguenti difficili scelte del momento:

  • nelle valutazioni di rischi ed opportunità,
  • nelle azioni da attuare,
  • nella definizione di scenari e tempi imprevedibili.

Il momento rappresenta una sfida per tutti e anche per i professionisti, che alle attività ordinarie devono affiancare quelle straordinarie dettate dalle numerose norme emergenziali in vigore. Vediamo di seguito quali sono le best practice e le valutazioni che ogni imprenditore dovrebbe fare con i propri consulenti.



  • BEST PRACTICE COVID-2019 PER LA SICUREZZA LAVORO
  • VERIFICA DELLE CONDIZIONI DI OPERATIVITÀ
  • COVID-2019: MISURE A SOSTEGNO DEI CONTRIBUENTI, POSSIBILI RISPARMI O AGEVOLAZIONI SPECIFICHE
  • IMPATTO DELL’EMERGENZA SANITARIA SUI FLUSSI ECONOMICO FINANZIARI
  • IMPATTO DELLE SOSPENSIONI SULLE AZIENDE
  • AGGIORNAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE
  • PREPARARE LE AZIENDE ALLA RIPARTENZA DOPO LA RISOLUZIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA
  • L’INFORMATIZZAZIONE È UNA FORMA MENTALE
BEST PRACTICE COVID-2019 PER LA SICUREZZA LAVORO

Occorre che le imprese, in linea con i protocolli sottoscritti fra le parti sociali e i Ministeri coinvolti dal Governo, adottino protocolli di sicurezza anti-contagio negli ambienti di lavoro. Le prime valutazioni riguardano la possibilità di ricorrere allo smart working o lavoro agile, in secondo luogo la riduzione o sospensione dell’attività lavorativa ricorrendo agli ammortizzatori sociali o alle ferie.

In tale contesto, va favorito il confronto preventivo con il consulente del lavoro, con i consulenti sicurezza e con le rappresentazioni sindacali presenti nei luoghi di lavoro. Qualora l’attività dovesse proseguire presso le sedi aziendali, è auspicabile in primo luogo la sanificazione degli ambienti di lavoro. A seguire, è opportuno adottare misure tecnicamente possibili per il contenimento che prevedano:

  • limitazioni agli spostamenti all’interno dei siti,
  • contingentamento all’accesso agli spazi comuni,
  • rispetto della distanza interpersonale,
  • adozione di strumenti di protezione individuale (e la loro fornitura).

Come organizzare l’accesso al luogo di lavoro con il COVID-2019

L’accesso al luogo di lavoro sarà permesso solo a coloro la cui temperatura corporea non risulterà superiore ai 37,5° e che non hanno avuto negli ultimi 14 giorni contatti con soggetti positivi al Covid-19. In caso contrario, il lavoratore dovrà essere isolato e invitato alla quarantena. Purtroppo, su tale punto bisogna fare affidamento alla sensibilità del lavoratore e l’imprenditore deve tenere sempre presente che il dipendente potrebbe non segnalare il contatto con soggetti positivi per semplice negligenza o per interesse.

VERIFICA DELLE CONDIZIONI DI OPERATIVITÀ

La prosecuzione dell’attività produttiva, laddove ritenuta indispensabile ed ammessa in base a quanto disciplinato dai DPCM 22 marzo, del 25 marzo e del 10 aprile 2020, può avvenire solo in presenza di condizioni che assicurino alle persone che lavorano adeguati livelli di sicurezza.

L’analisi delle attività che possono continuare ad operare non è sempre di immediata comprensione. Ai codici ATECO elencati nei provvedimenti a volte non corrisponde l’effettiva attività svolta. Inoltre i codici comunicati ai differenti Enti Pubblici possono essere discordanti fra loro o se ne possono possedere di primari e secondari.

Qualora non rientranti nei codici elencati, si ritenesse di svolgere attività che assicuri la continuità della filiera autorizzata ad operare nonché dei servizi di pubblica utilità, dei servizi essenziali previsti dal Governo e delle attività a ciclo continuo sarà possibile presentare apposita comunicazione per continuare l’attività al Prefetto della Provincia ove è ubicata l’attività produttiva. IL DPCM del 10 aprile ha inoltre previsto la possibilità, sempre previa comunicazione preventiva al Prefetto, di accedere ai locali per vigilanza, manutenzione ed attività conservative, per pagamenti e pulizia/sanificazione, oltre che per spedire le merci giacenti in magazzino o ricevere beni e forniture.

In tutti gli altri casi dovrà essere previsto il fermo dell’attività valutando anche la messa in sicurezza degli impianti (si pensi al caso dei prodotti chimici pericolosi).

COVID-2019: MISURE A SOSTEGNO DEI CONTRIBUENTI, POSSIBILI RISPARMI O AGEVOLAZIONI SPECIFICHE

Non trascurabili in questo mutato contesto economico sono le misure a sostegno dei contribuenti e delle famiglie attuate dal Governo nonché le misure offerte dalle grandi istituzioni quali gli Istituti Finanziari. Tali misure sono modulate differentemente a seconda che trattasi di imprese costrette a sospendere in tutto a parzialmente la propria attività e in relazione alla dimensione delle stesse.

La tesoreria potrebbe trarre beneficio dalla sospensione dei versamenti, dalla trasformazione in credito d’imposta delle attività per imposte anticipate da riporto perdite fiscali ed eccedenze ACE residue, a fronte della cessione di crediti deteriorati. Gli uffici amministrativi, invece, trarrebbero giovamento dalla sospensione degli adempimenti fiscali mentre i titolari di negozi e botteghe costretti alla serrata, dal credito d’imposta sul canone di locazione.

Interruzione dell’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza Covid-19

In tempi meno ravvicinati, altri risparmi sono previsti per le spese di sanificazione o per le erogazioni liberali sia in denaro che in natura. Svariate le misure a sostegno del lavoro quali, per i datori di lavoro che sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza Covid-19:

  • la domanda di concessione del trattamento ordinario di integrazione salariale,
  • la concessione di congedo parentale straordinario,
  • le erogazioni straordinarie alle imprese per l’acquisto di dispositivi e altri strumenti di protezione individuale.

Un ruolo primario a sostegno delle piccole e medie imprese ricoprono le nuove regole più semplici per poter accedere al Fondo di garanzia PMI nonché la moratoria sulle rate dei mutui e dei leasing offerta da ABI e a cui hanno aderito i principali Istituti Bancari e poi estesa a livello nazionale.

Sono state previste misure anche a sostegno di professionisti iscritti alla gestione separate INPS, di lavoratori con rapporto di co.co.co nonché professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria. Trattasi di un’indennità esente da imposta di 600€ soggetta a specifiche condizioni e modalità emanate dagli enti di riferimento.

IMPATTO DELL’EMERGENZA SANITARIA SUI FLUSSI ECONOMICO FINANZIARI

Le mutate condizioni economiche impongono all’imprenditore di valutarne l’impatto sui flussi economici e finanziari. Ciò consente di avere consapevolezza dei rischi non eliminabili e gestirli al meglio in base alla realtà della singola azienda. In questo contesto diventa strategico prevedere e prevenire i problemi che potrebbero presentarsi e cercare opportune soluzioni per tempo.

Per dominare i rischi di liquidità, è opportuno:

  • riformulare e aggiornare budget aziendale, business plan e flussi di cassa per gestire la disponibilità del momento;
  • sospendere eventuali pagamenti;
  • accedere alle risorse finanziarie messe a disposizione dal Governo;
  • richiedere la moratoria di debiti;
  • rinegoziare contratti con i creditori o chiedere dilazioni.

Altrettanto indispensabile un attento monitoraggio degli incassi e degli insoluti e decisioni circa la politica da adottare su questi ultimi.

IMPATTO DELLE SOSPENSIONI SULLE AZIENDE

La sospensione delle attività non riguarda solo il contribuente ma anche l’Agenzia delle Entrate e gli enti impositori, con la conseguente sospensione dall’8 marzo al 31 maggio 2020 dei termini relativi alle attività di liquidazione, controllo, accertamento, riscossione, interpello, adempimento collaborativo, procedure di collaborazione e cooperazione rafforzata, accordi preventivi, patent box, accessi all’anagrafe Tributaria.

Sospesi altresì fino al 30 giugno 2020 i carichi affidati all’Agente della riscossione per entrate tributarie e non tributarie, relativi a cartelle di pagamento, accertamenti esecutivi, avvisi di addebito Inps, accertamenti dogane, ingiunzioni e accertamenti esecutivi degli enti locali.

Differiti al 31 maggio 2020 anche i termini di versamento della rata del 28 febbraio 2020 della c.d. “rottamazione-ter” e della rata in scadenza il 31 marzo 2020 del c.d. “saldo e stralcio”. Non da ultimo, rinviate le attività delle Commissioni Tributarie in quanto il processo tributario è per ora sospeso fino al 15 aprile 2020. È interdetto l’accesso alle sedi delle Commissioni stesse fino a nuove disposizioni.

Quanto sopra detto andrà ad influenzare il flusso finanziario dei contribuenti interessati e la programmazione delle attività di compliance con l’Agenzia delle Entrate. Un’ulteriore conseguenza sarà il rallentamento di definizione delle pratiche in corso, contenzioso tributario compreso, con conseguenti impatti sui bilanci e sulle connesse scelte imprenditoriali.

AGGIORNAMENTO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Per le società di maggiori dimensioni e/o che hanno anche il Collegio Sindacale, riteniamo doveroso che il Consiglio di amministrazione tenga un’apposita riunione. Questa dovrà tenere conto delle decisioni già prese dall’AD in fase di emergenza e di quelle ancora da prendere. Dovrà inoltre valutare l’impatto sui numeri aziendali dell’emergenza affinché lo stesso deliberi, ove occorra, gli opportuni poteri a attuare quanto deciso.

Il passaggio consiliare è importante sia per la condivisione delle scelte, sia per le responsabilità degli amministratori, sia per la vigilanza del Collegio Sindacale.

Oggetto dell’informativa potrebbe essere la scelta di continuare l’attività per appartenenza ai codici ATECO autorizzati, per sostegno della filiera autorizzata. In alternativa, a seguito di comunicazione alla Prefettura, si potrebbero fornire aggiornamenti sulle eventuali difficoltà finanziarie, sulle richieste di moratoria presentate e ottenute nonché sulle richieste di accedere alla cassa integrazione per numeri importanti.

In merito all’iter di predisposizione ed approvazione del bilancio di esercizio, gli amministratori dovranno valutare il rinvio del bilancio nei 180 giorni, che si ricorda essere per quest’anno previsto da normativa e pertanto non occorre che venga deliberato dal consiglio stesso.

In ottemperanza alle norme anti-contagio e alle deroghe previste dal Governo a codice civile e statuti, le riunioni di amministratori e soci si potranno tenere con sistemi di audio/teleconferenza.

PREPARARE LE AZIENDE ALLA RIPARTENZA DOPO LA RISOLUZIONE DELL’EMERGENZA SANITARIA

Insomma, in questo momento di fermo obbligato bisogna lavorare bene e meglio di prima in modo da essere pronti a ripartire appena le condizioni lo consentiranno. L’impatto dell’emergenza sanitaria da Covid-19 ha prodotto effetti psicologici, sociali ed economici profondi. Dopo lo shock, dobbiamo riprendere in mano la situazione pensare a come ripartire al meglio.

La riflessione parte dall’esame delle criticità incontrate quali:

  • incapacità di telelavoro,
  • dipendenza o meno da fornitori/clienti stranieri e filiere troppo lunghe,
  • fragilità finanziaria.

Il tutto per arrivare a formulare soluzioni ai problemi riscontrati, nuove iniziative economiche, ri-coinvolgendo dipendenti, clienti e fornitori nel lavoro, dando così nuovo slancio all’attività economica.

L’INFORMATIZZAZIONE È UNA FORMA MENTALE

Lo smart working o più in generale il telelavoro è fattibile e forse lo era già da qualche anno. Ci si augura che le videoconferenze, oramai attività quotidiana obbligata, rimanga in buona parte anche post emergenza, con conseguente efficientamento delle attività (oltre che risparmio di tempi, costi ed inquinamento per i trasferimenti). Scopriremo di aver percorso molti km inutilmente. Il telelavoro ha costretto molti ad impratichirsi, se non addirittura a diventare dei veri “smanettoni”, con gli strumenti informatici, con futuro vantaggio per l’azienda. L’informatizzazione è una forma mentale. Gli imprenditori più avveduti riusciranno a trasformare i “costi” dell’emergenza in “investimenti”. Si pensi alla fornitura di strumenti di telelavoro (es computer portatili per tutti o quasi) che poi rimarranno a vantaggio della flessibilità e dell’efficienza.

Conseguenze positive dei cambiamenti nel mondo del lavoro imposti dal COVID-19

L’utilizzo della carta è drasticamente crollato. L’impossibilità di stampare ha portato, infatti, all’utilizzo di modalità alternative di leggere, sottolineare, prendere appunti, mediante idonei software. Ci si augura che tale atteggiamento virtuoso permanga anche post emergenza.

Alcuni settori saranno rivoluzionati o ripensati:

  • da una parte, chi cresce, come alimentare, food delivery, distribuzione/e-commerce, la cui base clienti è esplosa (si pensi all’impatto sui privati: le statistiche indicano che oltre la metà di chi sta acquistando online non lo aveva mai fatto prima, e probabilmente continuerà a farlo anche dopo);
  • dall’altra, chi cala per via del distanziamento sociale e del lockdown (centri commerciali, eventi, concerti, cinema, discoteche, ma anche ristoranti e bar).

Il Paese si renderà conto che la “banda è stretta” e una buona connettività anche casalinga è indispensabile. Gli investimenti in questo campo sono in stallo per questioni politiche, amministrative e regolamentari: ci si augura che possano essere superate nel breve. Abbiamo, infine, scoperto che alcune filiere sono troppo lunghe o dipendono da troppi paesi. La mancanza anche di un solo piccolo componente essenziale, ma realizzato dall’altra parte del mondo, ferma l’intera produzione. Probabilmente diventeremo più autarchici e prediligeremo o affiancheremo fornitori nazionali od europei.