LEVA FINANZIARIA, BENEFICI E RISCHI DI QUESTO STRUMENTO DI TRADING

La leva finanziaria è uno strumento che consente a un determinato soggetto di investire nell’acquisto di attività finanziarie una somma superiore al proprio capitale, prendendo in prestito del denaro da terzi. Per riuscire a sfruttare l’effetto della leva finanziaria, all’investitore occorre quindi un importo superiore al capitale proprio posseduto. Sceglie, tuttavia, di accettare una quota maggiore di rischio per incrementare il proprio rendimento.

Questo strumento ha lo scopo di amplificare il potere d’acquisto di un investitore operante sul mercato azionario. In caso l’investimento non risponda alle aspettative, però, sono le perdite ad essere amplificate.

1. COS’È LA LEVA FINANZIARIA

Tramite questo strumento si richiede un prestito a un intermediario in modo da poter investire un capitale superiore a quello che si possiede. Uno dei vantaggi è che, mentre si effettua l’investimento, si conserva comunque una certa liquidità in portafoglio. L’obiettivo è quello di ottenere un rendimento maggiore attraverso la buona riuscita dell’investimento, mentre il rischio è quello di andare incontro a perdite più elevate. Il termine fa riferimento al meccanismo omonimo che in fisica permette di ridurre lo sforzo necessario a sollevare un oggetto.

2. CHI RICORRE ALLA LEVA FINANZIARIA?

Di recente si ricorre all’effetto leva in particolar modo nelle attività di trading online. Gli investitori mettono in pratica questa tecnica nella maggior parte dei mercati, dai Bond, al Forex, agli ETP, fino alle materie prime e alle criptovalute.

L’utilizzo di questo strumento presume quindi la concessione di denaro da parte di un intermediario, come una banca o un broker, il quale richiede all’investitore un margine di garanzia, stabilendo una percentuale del controvalore dell’operazione da trattenere dal capitale a disposizione dell’investitore. La restituzione del margine avviene al momento della chiusura dell’operazione e tale aspetto non interferisce con i tassi di commissione sul prestito. La relazione tra leva e margine di garanzia è inversa: maggiore è la prima e minore sarà il secondo. L’intermediario, nella definizione della concessione della leva, deve rispettare i limiti di legge stabiliti dall’ESMA (European Securities and Markets Authority).

3. LA LEVA FINANZIARIA NEL NOSTRO SISTEMA ECONOMICO

Un certo livello di leva (leverage) è funzionale al sostegno della crescita economica. Esiste un rischio speculativo quando il livello di leverage oltrepassa un dato limite, specifico ad ogni ente economico.

Gli istituti finanziari spesso operano con un elevato grado di leva finanziaria. L’insieme delle attività in cui si investe è infatti tendenzialmente molto più elevato rispetto al capitale netto. Originariamente, un prestito concesso da un ente finanziario veniva mantenuto in bilancio seguendo un piano di ammortamento concordato con il cliente fino a scadenza. Veniva seguito, quindi, un tradizionale modello finanziario denominato “originate-and-hold” (crea e detieni). Con l’avvento del mercato per il trasferimento del rischio di credito, questo metodo è stato sostituito in buona parte dal modello “originate-to-distribute” (crea e distribuisci).

Le conseguenze dell’abuso dell’effetto leva

Lo sviluppo di tale fenomeno è in parte responsabile della crisi che si è innescata sul mercato dei mutui subprime. L’aumento dei prezzi del mercato immobiliare ha favorito l’emissione dei prestiti cartolarizzati e questo ha spinto gli istituti finanziari a realizzare notevoli profitti incrementando l’effetto leva. Dato l’elevato livello di debito, il capitale di questi istituti non risultò però sufficiente a coprire le perdite derivanti dall’inversione di tendenza del mercato immobiliare.

4. ESEMPIO DI EFFETTO LEVA

Ipotizziamo che un investitore abbia a disposizione 300 euro per acquisire un titolo caratterizzato da un’aspettativa di guadagno o di perdita del 20%. Alla fine dell’operazione di investimento, potrà pertanto avere 360 euro oppure 240 euro. Se l’investitore ottiene un prestito di 2700 euro da un intermediario finanziario, può investirne 3000. Il rapporto di leva diviene 10 a 1, il margine di garanzia è del 10% e il profitto può essere di conseguenza di 3600 euro (e per l’investitore resta un guadagno di 600 euro, dai quali detrarre gli interessi da corrispondere sul prestito). La perdita, allo stesso modo, può essere di 600 euro e in ogni caso sarà ovviamente necessario restituire i 2700 euro con relativi interessi.

Tanto il profitto quanto la perdita, quindi, grazie all’effetto leva si aggirano attorno al 200% del capitale proprio iniziale.

5. CONSULENTE PER OPERAZIONI TRAMITE LEVA FINANZIARIA

Nella pianificazione di una gestione finanziaria accorta è necessario essere consapevoli dei rischi dell’effetto leva. È bene quindi che l’investitore tenga a mente i propri obiettivi di guadagno, il livello di rischio desiderato e il tenore di vita a cui si ambisce, prima di attuare operazioni finanziarie richiedenti un alto livello di indebitamento. Il parere di un consulente esperto e affidabile risulta fondamentale per poter ponderare e diversificare gli investimenti e gestire i risparmi cercando al contempo di minimizzare i rischi di perdita.

Il trend della leva finanziaria

Negli ultimi anni l’interesse nei confronti di questa forma di investimento è cresciuto considerevolmente, soprattutto grazie alla possibilità per gli investitori individuali di investire autonomamente tramite online banking. Specialmente a causa della facilità di utilizzo del trading online, le operazioni ad alto rischio si sono moltiplicate con il ricorso al leverage.

Tuttavia, i servizi di online trading/banking offrono spesso la possibilità di fissare un budget preventivo al fine di definire il perimetro entro il quale fare trading attraverso questo strumento. Vista la complessità della materia, è difficile prevedere i risultati a lungo termine oltre che la persistenza delle operazioni di trading nel riuscire a generare valore.