Cos’è l’analisi di bilancio per indici? Spiegazione del commercialista

Indice

Analizzare un bilancio vuol dire leggere e interpretare in maniera più approfondita i dati contabili e extra contabili di un’impresa mettendoli in relazione. Ciò al fine di usarli per valutare la gestione aziendale e il suo “stato di salute”. Una buona analisi di bilancio permette inoltre di indirizzare le scelte del management sulla base di risultanze oggettive derivanti dai dati contabili.

COS’È L’ANALISI DI BILANCIO: CARATTERISTICHE –

L’analisi di bilancio aziendale può essere:

  • di tipo statico, si basa sullo studio di margini e indici. Questo tipo di analisi permette, dopo un’accurata riclassifica di bilancio, di mettere in relazione differenti quantità di stato patrimoniale e conto economico. Mentre nell’analisi per margini le quantità sono poste in relazione per differenza, nell’analisi per indici le quantità sono poste in relazione per rapporto;
  • di tipo dinamico, anche detta analisi per flussi. Questo tipo di analisi permette di apprezzare la dinamicità del complesso aziendale attraverso il confronto fra saldi patrimoniali e finanziari di due differenti periodi, la rettifica e la riclassifica dei flussi derivanti dalle differenze dei saldi e l’indagine delle cause di detti flussi.

Sulla base della tipologia e della quantità di informazioni che si hanno a disposizione, le analisi di bilancio variano notevolmente.

Un’analisi di bilancio redatta da un’analista interno sarà infatti più completa e dettagliata in quanto si avranno a disposizione maggiori informazioni, anche di carattere qualitativo. Di contro un’analisi redatta da un’analista esterno, o un’analisi che pone in relazione dati interni con benchmark esterni, risulterà necessariamente più limitata.

Analisi di bilancio, esempio di schema di lavoro

Per effettuare un’analisi efficace si parte dallo studio del sistema impresa in senso generale per verificare che siano soddisfatte le condizioni fondamentali:

  • i ricavi conseguiti coprono i costi e garantiscono un’adeguata remunerazione ai fattori in posizione residuale,
  • si raggiunge una potenza finanziaria congrua.

I cicli produttivi da esaminare per valutare se l’impresa è in grado di soddisfare tali condizioni si possono distinguere in tre fasi:

  • acquisto dei fattori della produzione (lavoro, materie prime, servizi);
  • trasformazione dei fattori di produzione (tramite produzione di semilavorati);
  • vendita dei prodotti finiti sul mercato.

GLI INDICI FINANZIARI –

Gli indici sono rapporti tra valori che si ottengono dal bilancio. Molto spesso per poter calcolare i diversi indici è richiesta una riclassifica gestionale degli schemi di bilancio “per natura” dettati dai principi contabili nazionali. I principali indici finanziari di bilancio sono:

  • Indice di Indipendenza Finanziaria. Determina in che percentuale l’attività aziendale è finanziata da mezzi propri, ovvero dal capitale garantito dai soci. Deriva dal rapporto tra Patrimonio Netto (ovvero il Capitale più le Riserve) e il totale delle Passività aziendali. Un indice vicino ad 1 indica un maggior finanziamento da parte dei soci, mentre un indice più vicino allo zero indica una maggior apporto di capitale da terzi;
  • Ritorno sul Capitale Investito o ROI. Valuta la redditività e l’efficienza della gestione tipica dell’azienda, con lo scopo di verificare la capacità di remunerare sia il Capitale Proprio che il capitale di Terzi. Deriva dal rapporto tra EBIT e Capitale Investito;
  • Ritorno sul Capitale Netto o ROE. Indica in quale percentuale le somme investite dai soci vengono remunerate. Riguarda in modo particolare gli investitori e risulta dal rapporto tra Utile Netto e Patrimonio Netto;
  • Rotazione Rimanenze. Serve a stabilire quante volte, nell’esercizio dell’attività, le Rimanenze di Magazzino si rinnovano in rapporto alle vendite. Emerge dal rapporto tra Ricavi delle Vendite e Rimanenze Totali;
  • Rotazione Capitale Circolante Netto. Definisce il numero di volte in cui il Capitale Circolante si riproduce tramite le Vendite;
  • Flusso di cassa/Ricavi Vendite. Determina la quota di liquidità prodotta dai Ricavi delle Vendite, definita come percentuale sui ricavi stessi;
  • Tempi medi di Incasso. Serve a stabilire la durata media dei crediti commerciali in giorni. Risulta dal rapporto tra Crediti Commerciali e Fatture di vendita emesse;
  • Giacenza Media del Magazzino. Definisce la media dei giorni di giacenza degli articoli nel magazzino. Risulta dal rapporto tra Valore del Magazzino e Costo del Venduto.

ANALISI DI BILANCIO PER INDICI, SPIEGAZIONE –

L’analisi di bilancio per indici o RATIOS avviene tramite la costruzione di rapporti o quozienti tra grandezze diverse del Conto economico e dello Stato patrimoniale. Si utilizzano sia per l’esame dello stato di salute aziendale che per la gestione futura.

Dopo aver riclassificato il bilancio d’esercizio , si possono calcolare diversi indici che permettono di valutare:

  • la struttura del patrimonio aziendale, ovvero la composizione delle fonti, degli impieghi e le relative correlazioni. In tal caso si parla di indici strutturali;
  • la possibilità dell’azienda di essere solvibile nel medio-lungo periodo. In tal caso si parla di indici patrimoniali;
  • la capacità di arrivare a un equilibrio finanziario e mantenerlo nel breve periodo. In questo caso si parla di indici finanziari;
  • la propensione dell’impresa a conseguire risultati economici positivi nel tempo. In questo caso si parla di indici di redditività.

Costruzione degli indici

Nel prospetto è necessario evidenziare il valore aggiunto o plusvalore che l’azienda ottiene tramite la sola attività di compravendita di beni e servizi. A tale valore si sottrae il costo per il personale, per ottenere il Margine Operativo Lordo (MOL). Se si sottraggono da questo valore gli ammortamenti, si ha il Margine Operativo Netto (MON). Il Capitale Investito Operativo (CI) è formato dalla somma dei valori della struttura produttiva, del magazzino e dei crediti.

Nell’analisi per indici, il primo indice di bilancio che si può costruire con i dati evinti da tali calcoli è il Return On Investment (ROI) che riferisce la redditività del capitale investito tramite la gestione tipica dell’azienda.

Dall’analisi di bilancio per indici in molti casi è opportuno dedurre anche un’analisi comparativa:

  • nel tempo, per valutare l’andamento in più bilanci,
  • nello spazio, per effettuare un confronto con l’andamento dei competitor.

In questo caso si parla di analisi di bilancio dinamica.

Capitale Proprio e Capitale di Credito

Il capitale investito si può suddividere in “attivo fisso” (che coincide con la struttura produttiva) e “attivo circolante” (magazzino più crediti). Questo produce un fabbisogno finanziario coperto dal Capitale Proprio (CP) e dal Capitale di Credito (CC) dove la remunerazione del primo è garantita dall’utile d’esercizio mentre il secondo produce un flusso passivo di oneri finanziari (interessi per la remunerazione contrattuale del capitale di terzi ottenuto in prestito).

ANALISI DELLA STRUTTURA PATRIMONIALE –

Nell’ottica di eseguire l’analisi della struttura patrimoniale, si ricorre agli indici di struttura finanziaria-patrimoniale:

  • il “primo indice di struttura” è il risultato del rapporto tra CP e attivo fisso e permette di conoscere la parte del fabbisogno finanziario generata dall’attivo fisso coperta dal CP. L’obiettivo per l’azienda è che questo raggiunga valori vicini all’unità;
  • il “secondo indice di struttura” o “indice di struttura propriamente detto” è il risultato del rapporto tra CP sommato ai debiti a medio-lungo termine (Dm/l) e l’attivo fisso (CP+Dm/l)/AF. Il valore dovrebbe essere maggiore dell’unità per garantire la correlazione temporale tra le fonti di finanziamento e gli impieghi in attivo fisso.

ANALISI DELLA STRUTTURA MONETARIA –

Dalla grandezza Patrimonio Circolante Netto (PCN) emergono diverse informazioni utili e due, in particolare, sono rilevanti ai fini dell’analisi di bilancio:

  • CCN in senso finanziario, dove CCN=AC-PC (differenza tra attivo circolante e passività correnti). Derivante da un criterio di riclassificazione finanziaria con la contrapposizione tra elementi attivi liquidi entro l’anno ed elementi passivi che necessitano di liquidità entro l’anno;
  • CCN in senso economico, equivalente alla differenza fra capitale di esercizio e passività di gestione. Formato dal capitale d’esercizio dal quale vengono sottratte le passività di gestione.

CALCOLO INDICI DI BILANCIO EXCEL –

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